venerdì 25 settembre 2009

La vigilia di Yom Ha-Kippurim - 3. כפרות Kapparot

Prima di cominciare con questo argomento bisogna ricordare una cosa le Kapparot senza teshuvàh servono a ben poco. Come abbiamo già detto più volte non bisogna confondere il mezzo con il fine. Le kapparot sono un mezzo, non un fine; pertanto è necessario tenere in mente che il fine è quello di fare teshuvàh. L’esempio più eclatante è la kapparàh per eccellenza quella con il pollo, che davanti a noi dovrebbe venire shachtato (e non solo). Lo spettacolo è abbastanza cruento e lo deve essere proprio perchè dobbiamo comprendere che quello che accade al pollo dovrebbe accadere a causa delle conseguenze dei nostri peccati su di noi, ma HQB”H IS”L trattiene i frutti dei nostri peccati per un tempo tale da poterci dare la possibilità di scegliere cosa fare, se riprenderceli oppure eliminarli o meglio ancora trasformali in frutti buoni attraverso la teshuvàh. Ora preferirei non dilungarmi sulla kapparàh col pollo, perchè oltre ad avere diversi problemi halachici sulla quale è necessario stare attenti[2], qui in italia è poco frequente poichè pochi hanno la possibilità di avere questo servizio. Una sola nota sull’argomento: per fare le kapparot con il pollo bisognerebbe avere un shochet che fa la shechittàh del pollo davanti a noi[3]; i giri in sè non servono a molto; il grosso è il vedere ciò che accade. Pertanto la cosa preferibile se non si ha questa possibilità è di eseguire le Kapparot sul denaro.
Come si fanno? Si prende del denaro e li si fa girare sulla testa della persona sulla quale si fa la kapparàh e si dica ciò che c’è stampato sui machazorim. Riporto qui alcune delle formule anche traslitterate:

Per sè stesso:
אלו המעות חליפתי, תרומתי, כפרתי. אלו המעות ינתנו לצדקה ואכנס אני לחיים טובים לשלום
“Elu Hama’ot Chalifatì, Terumatì, Kapparatì, Elu hama’ot innatenu lizdakàh veecanes anì lechajim tovim ulshalom”
Per un altro (uomo):
אלו המעות חליפתך, תרומתך, כפרתך. אלו המעות ינתנו לצדקה ותכנס אתה לחיים טובים לשלום
“Elu Hama’ot Chalifatecha, Terumatecha, Kapparatecha, Elu hama’ot innatenu lizdakàh vetikanes atàh lechajim tovim ulshalom”
Per un altra (donna):
אלו המעות חליפתך, תרומתך, כפרתך. אלו המעות ינתנו לצדקה ותכנסי את לחיים טובים לשלום
“Elu Hama’ot Chalifatech, Terumatech, Kapparatech, Elu hama’ot innatenu lizdakàh vetikanesì at lechajim tovim ulshalom”
Per una donna incinta:
אלו המעות חליפת כם, תרומת כם, כפרת כם. אלו המעות ינתנו לצדקה ותכנסו אתם לחיים טובים לשלום
“Elu Hama’ot Chalifatechem, Terumatechem, Kapparatechem, Elu hama’ot innatenu lizdakàh vetikanesu atem lechajim tovim ulshalom”
Il consiglio naturalmente è sempre quello di utilizzare il machazor, leggendo anche il leshem ychud prima. E’ bene anche pensare semplicemente alle iniziali che ho sottolineato[cfr. BIC 2]. Si ripeta la formula per tre volte e facendo girare i soldi sulla testa ad ogni volta.
[1] Fonti principali MB 605; BIC 2-3; TH1 cap.8.
[2] A questo proposito si veda O.C. 605 e commenti, in particolare MB e il BIC 2-3.
[3] Poichè nella stragrande maggioranza dei casi non si ha questa possibilità, rimando a chi fosse interessato al BIC

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